L'immaginario e il simbolico nell'uomo
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Se, nelle parole di Hegel, il Neoplatonismo rappresenta l’espressione più compiuta del pensiero antico e di tale espressione Proclo (412-485 d.C.), successore di Platone alla guida dell’Accademia di Atene, ha elaborato la versione più raffinata, articolata e sistematica, nella dottrina proclusiana è la filosofia antica nella sua interezza a essere chiamata in causa, valorizzata nelle proprie acquisizioni fondamentali e rinsaldata in una visione unitaria e insieme multiprospettica del proprio oggetto speculativo. Nel Commentario all’Alcibiade primo il Diadoco tratta dell’essenza dell’uomo e dell’identità autentica che questi è chiamato a elaborare dando vita a un complesso processo di auto-costituzione, che si configura sempre nei termini di un itinerario di conversione dell’anima a se stessa e all’ipostasi che la determina. Con quest’opera Proclo recupera e radicalizza le tesi antropologiche dei propri predecessori, suggerendo un’interpretazione sorprendentemente attuale del “Conosci te stesso”: l’“Io” autentico in cui l’uomo deve riconoscersi è l’esito della ricostituita relazione tra l’“ordine dell’Immaginario”, con cui l’anima umana coincide per essenza, e l’“ordine del Simbolico”, dal quale essa è determinata nel proprio statuto di coscienza riflettente. Il Commentario all’Alcibiade primo, che per il carattere paradigmatico e originale delle sue tesi è una lettura obbligata tanto per i cultori del pensiero antico e medievale quanto per gli studiosi di antropologia e delle moderne teorie della soggettività, è nella seconda parte di questo volume finalmente disponibile in traduzione italiana integrale, con testo greco a fronte e ampi apparati critici.
Biografia dell'autoreFrancesca Filippi è dal 2007 docente di Filosofia Antica presso l’Università “Albert Ludwig” di Freiburg im Breisgau, presso la quale nel triennio 2003-2006 ha condotto progetti di ricerca finanziati dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dalla Fondazione “Alexander von Humboldt”. A partire dal Dottorato di Ricerca in Filosofia, conseguito presso l’Università Cattolica nel 2002, i suoi principali ambiti di ricerca sono la Filosofia Antica, specialmente il pensiero di Platone, Aristotele, Plotino e Proclo, l’Esistenzialismo di M. Heidegger, l’Ermeneutica di H.-G. Gadamer, la Filosofia della Psicanalisi con particolare attenzione a Jacques Lacan. Delle sue opere ricordiamo: Socrate nell’età dell’ermeneutica. Rilettura del pensiero socratico alla luce dell’ontologia ermeneutica di H.-G. Gadamer (2003); poi numerosi articoli in italiano, tedesco e inglese pubblicati su riviste internazionali, e le cospicue traduzioni di saggi filosofici di rilevanza internazionale, tra le quali citiamo: G. Vlastos, Studi Socratici (2003); G. Figal, Martin Heidegger. Fenomenologia della libertà (2007); P. Courcelle, Conosci te stesso (2010, II ed.); E. Moutsopoulos, La musica nel sistema di Proclo (2010). |
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