ASSOLUTO E RELATIVO
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In che misura si può affermare il carattere assoluto
e incondizionato della verità? Quando
invece la verità è condizionata da limiti che
ne scandiscono il carattere relativo e provvisorio?
Il contrasto tra assoluto e relativo ha
animato dibattiti incandescenti, con accuse di
dogmatismo o di nichilismo. Si può comporre
virtuosamente il conflitto? Impegnarsi in questa
impresa significa non solo dire diversamente
l’essere che è e l’essere che accade, ma
anche mostrarne l’intreccio strutturale. L’incondizionato
si coniuga con le molteplici figure
che, in situazione di condizionamento,
non si irrigidiscono in una impossibile assolutezza
e non si dissolvono in un confuso relativismo,
ma si dispongono a qualificarsi come
prospettive di verità.
L’idea del prospettivismo veritativo è in grado
di dare un’articolazione dinamica e costruttiva
al rapporto tra l’essere che è e l’essere che
accade: può offrire inoltre ragioni convincenti
per il multiculturalismo e il pluralismo delle
posizioni. Il discorso si precisa poi in una
proposta di etica come via di approssimazione
all’essere per noi e in un’analisi conseguente
delle regioni del lavoro, dell’economia,
della politica, della comunicazione e
dell’artificio tecno-scientifico. L’attenzione
viene portata pure sul nesso tra democrazia e
laicità. L’esigenza di colmare l’invocazione di
senso, che scaturisce dalla vicenda storica e
dall’esperienza individuale, incontra infine il
messaggio religioso.
La prefazione di Virgilio Melchiorre mette in
luce la vena utopica che attraversa la riflessione
dell’Autore.
Biografia dell'autoreFrancesco Totaro (Monopoli 1941) è docente di Filosofia morale nell’Università di Macerata, dove ha anche ricoperto le funzioni di prorettore. In una cornice ontologica ed etica, ha dedicato un’attenzione costante ai temi della prassi e, in particolare, del lavoro (Non di solo lavoro, Vita e Pensiero 1999²; premio Pirovano 2001). Ha trattato, tra l’altro, autori quali Hegel, Weber, Scheler, Gramsci, Mancini, Bontadini. Negli anni più recenti ha curato studi sul pensiero di F. Nietzsche con collaborazioni internazionali (Nietzsche tra eccesso e misura. A confronto con la volontà di potenza, Nietzsche e la provocazione del superuomo. Per un’etica della misura, Verità e prospettiva in Nietzsche, Roma 2002, 2004, 2007). Partecipa al comitato scientifico di numerose riviste italiane e straniere. È membro del Consiglio direttivo della Società Italiana di Filosofia Morale e del Centro di Studi Filosofici di Gallarate e presidente dell’International Society of Phenomenology and Sciences of Life. Svolge da tempo attività culturale in realtà associative di Milano, dove risiede. Tra le ultime pubblicazioni curate: Il lavoro come questione di senso, Macerata 2009; L’etica tra natura e storicità, Macerata 2013. |
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