Il «De Libero Arbitrio» di S. Agostino
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Il De libero arbitrio è una delle opere più meditate di S. Agostino. Iniziata in forma di dialogo, poco dopo la conversione, richiese circa sette anni di gestazione prima di venire completata. In essa riferimenti biblici ed inquadramenti teologici sono presenti, specie nel terzo libro, ma solo come indispensabile retroterra di fede, intellettualmente ripensata, da cui parte od in cui trova conferma la primaria finalità dell'opera, che è essenzialmente filosofica. E ciò perchè Agostino vi ha di mira il superamento della 'Weltanchauung' manichea sul piano positivo della fondatezza e della coerenza razionale delle argomentazioni.
Per raggiungere lo scopo l'Ipponense utilizza linguaggi e strumenti concettuali della sua età, che sono vari e principalmente neoplatonici e stoici, ma sempre dando prova di saperli piegare ad esprimere ed a risolvere tematiche e preoccupazioni proprie di un credente, sino a giungere ad una trasfigurazione dei primi entro una originale sintesi neoplatonica cristiana che li carica di nuovi significati e li compone a formare un quadro generale della realtà, sia in campo metafisico, che teologico-razionale e morale, profondamente unitario e nuovo; un quadro destinato a rimanere acquisizione definitiva per il suo pensiero e punto di riferimento ineludibile nella storia della filosofia occidentale. Nell'ampio ed articolato "Studio introduttivo", che costituisce una vera e propria monografia, l'autore, sulla scorta di una selezionata letteratura critica, pone particolare attenzione a cogliere nel De libero arbitrio le risonanze di tutto il pensiero agostiniano, a sottolinearne il significato storico e culturale nell'ambito della polemica antimanichea e ad individuarne la ricchezza e l'originalità degli sviluppi problematici. E ciò anche tramite un costante raffronto con le fonti dell'ispirazione agostiniana.
Il testo latino fornisce un'edizione critica aggiornata alle ricerche in materia effettuate negli ultimi anni. La traduzione italiana è filologicamente attenta alla precisione formale ed alla comprensione dei contenuti. Il commento, infine, completa lo "Studio introduttivo", in unione al quale si presenta come novità assoluta in campo di studi internazionali.
Biografia dell'autoreFranco De Capitani, nato in provincia di Como nel 1947, è studioso di S. Agostino e docente nell'Università di Parma. I suoi interessi culturali e di ricerca, partendo dal fulcro agostiniano, sono prevalentemente rivolti al pensiero cristiano antico, greco e latino, ai rapporti di questo col mondo pagano e col Medioevo. Ha pubblicato: due raccolte di scritti su S. Agostino e S. Ambrogio, bibiografie ragionate e diversi saggi in riviste scientifiche e miscellanee su argomenti quali: il Manichesimo, Plotino, Porfirio, S. Agostino, S. Ambrogio e S. Anselmo e ha tradotto testi di S. Agostino e S. Bonaventura. Informazioni aggiuntivePrima ristampa: 1994 |
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