Leopardi e l'armeno
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€ 15,00
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Le «Annotazioni» sulla Cronaca di Eusebio da Cesarea e sul De Providentia di Filone Alessandrino (due testi greci integralmente superstiti solo in antiche traduzioni armene), pur essendo concordemente considerate i migliori lavori filologici di Giacomo Leopardi, non sono mai state attentamente studiate e analiticamente vagliate. I lavori raccolti in questo volume si propongono di colmare la lacuna, avvertita soprattutto dagli studiosi degli scritti filologici leopardiani, e fanno risaltare l’acume di un Leopardi che, poco più che ventenne, pur ignaro di armeno, servendosi di traduzioni latine non sempre affidabili, ha saputo trarre da testi armeni un profitto che specialisti di armeno non sono riusciti a ricavare.
Biografia dell'autoreGiancarlo Bolognesi, membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze della Repubblica d’Armenia, già Presidente dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, ha pubblicato, in Italia e all’estero, numerosi lavori che trattano i principali temi della linguistica storica e comparata indeuropea, con particolare riguardo alle lingue classiche, alle lingue germaniche e soprattutto all’area linguistica e culturale armena e iranica. In particolare, dallo studio delle antiche versioni armene, ha ricavato elementi di grande interesse per la ricostituzione dell’originaria redazione dei testi greci. |
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