Teatri di formazione
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Il teatro ha occupato un ruolo centrale nella pedagogia gesuitica dell’età moderna, orientata alla formazione dell’uomo pubblico. In questo saggio esso è indagato in una prospettiva ampia che intende ancorare il teatro di collegio, praticato fuori dal professionismo, ma con alte ambizioni formative, alla gestione della comunicazione cittadina durante le occorrenze cerimoniali e festive. Il luogo simbolico di raccordo fra teatro e teatralità è individuato nell’uso sapiente della ‘parola in scena’: la «parola dipinta» attraverso le risorse della retorica modella l’uomo immettendolo in un circuito interiore in cui parola e immagine, fantasia e corporeità si saldano e fluiscono l’una nell’altra, perfezionandosi reciprocamente. L’istanza pedagogica e teatrale poggiava, dunque, su un’antropologia dell’unità della persona, intesa come coscienza incarnata e soggetto unitario che continuamente necessita di tornare alla propria identità. L’excursus qui proposto attraversa i due secoli della modernità gesuitica, dalle soglie del Seicento verso l’ultimo scorcio del secolo dei lumi. Le dinamiche dei testi drammatici e la struttura retorica dei teatri effimeri offrono esercizi di lettura che incastonano gli eventi milanesi nel grande alveo della cultura gesuitica europea. Il quadro storico e la riflessione fondativa convergono nella ricostruzione delle linee-guida del progetto antropologico sotteso. Travolto dalle vicende settecentesche, il teatro gesuitico, inteso come ‘istituzione’, non è riemerso ma gli studi, fra i quali questo, stanno facendo riaffiorare la vitalità di un modello. In tempi come i nostri, a dominanza mediale, esso può costituire una sfida a discutere e ripensare il ruolo del teatro nel suo rapporto con la collettività.
Biografia dell'autoreGiovanna Zanlonghi ha conseguito il dottorato di ricerca in Teoria e storia della rappresentazione drammatica. Da anni si occupa del teatro italiano del Seicento, dedicandosi in modo particolare al teatro gesuitico milanese in età moderna. In questo settore ha pubblicato vari saggi, fra i quali "La tragedia fra ludus e festa". Rassegna dei nodi problematici delle teoriche secentesche in Italia, in A. Cascetta (a cura di), "Forme della scena barocca", «Comunicazioni sociali», 2-3, 1993. Si occupa anche del teatro contemporaneo e ha pubblicato studi sul teatro italiano di regia con analisi del testo scenico. Attualmente svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo dell’Università Cattolica di Milano e insegna Teoriche del teatro presso la sede di Brescia della medesima Università. |
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