Il frutto della gabella
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Questo volume ricostruisce i complessi passaggi che, tra il 1750 ed il 1770, condussero alla nascita, al funzionamento e al successivo scioglimento della Ferma generale a Milano.
Alla luce delle linee d’intervento contenute nei progetti di riforma finanziaria redatti dal governatore Gianluca Pallavicini, una società di fermieri, che ruotava intorno al bergamasco Antonio Greppi, assunse l’iniziativa economica e organizzativa di promuovere la gestione centralizzata dell’esazione delle principali imposte indirette previste nello Stato di Milano, soprattutto per quanto concerneva il sale e la mercanzia. Sotto la spinta di una finanza pubblica in costante crisi, si concretizzava il disegno di superare la precedente e inefficace frammentazione nella gestione delle voci impositive indirette sul territorio della Lombardia austriaca sottomessa agli Asburgo. Il non facile avvio della nuova impresa viene qui descritto con cura, proprio perché dietro alle scelte strategiche di partenza si celavano sia alcuni interessi particolari, sia i futuri meccanismi di funzionamento dell’intera struttura. Sotto questo profilo, le circostanze di rinnovo dell’appalto divennero occasioni per intaccare gradualmente il potere di condizionamento che la consistenza economica della Ferma attribuiva ai fermieri rispetto alle scelte autonome degli organismi governativi. Peculiare attenzione è dedicata alle logiche di finanziamento dell’impresa, e ancora alle strutture interne di organizzazione delle risorse e di definizione delle procedure per lo svolgimento delle diverse funzioni. Uno spazio adeguato viene riservato inoltre alla valutazione quantitativa degli esiti del lavoro compiuto dalla Ferma generale, anche mediante l’analisi e la proposizione dei dati di bilancio disponibili. Un’ampia appendice presenta, oltre alle risultanze contabili, taluni documenti notevoli relativi ai passaggi istituzionali fondamentali nella storia della Ferma generale a Milano. Biografia dell'autoreGiovanni Gregorini è ricercatore di Storia economica presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e insegna nella stessa Università, presso la Facoltà di Economia di Piacenza, sede di Cremona. Ha svolto ricerche nel campo della storia finanziaria tra età moderna e contemporanea, della storia bancaria tra Otto e Novecento, dello sviluppo economico sociale nazionale e locale lombardo, con particolare riferimento alla realtà di Brescia e del suo territorio. Tra le sue pubblicazioni: L’illuminazione pubblica a Brescia nell’Ottocento. Economia di servizio e sviluppo urbano (Brescia 1998) e il saggio Banche e banchieri a Brescia nella prima metà del Novecento: dal Banco Mazzola Perlasca all’Unione bancaria nazionale, in Regole e mercati: fiducia, concorrenza e innovazioni finanziarie nella storia creditizia italiana, a cura di G. Conti e T. Fanfani (Pisa 2002). |
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