Icone dell’esilio
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Icone dell’esilio. Immagini vive nell'epoca dell'Arte e della Ragione
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Anno:
2022
Lungo tutto il primo millennio dell’era cristiana, le immagini religiose erano state elevate a una dignità che le avvicinava a
€ 12,99
Icone dell’esilio. Immagini vive nell'epoca dell'Arte e della Ragione
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Anno:
2022
Lungo tutto il primo millennio dell’era cristiana, le immagini religiose erano state elevate a una dignità che le avvicinava a
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Lungo tutto il primo millennio dell’era cristiana, le immagini religiose erano state elevate a una dignità che le avvicinava al potere simbolico del sacramento. L’icona, come verrà chiamata per antonomasia l’immagine sacra cristiana, era una vera e propria ‘impronta’ del soprannaturale, presenza reale dell’invisibile divino. Nei secoli moderni, questa gloria storica dell’icona perde progressivamente significato. Si inaugura, a partire dall’Umanesimo, quella che Giuliano Zanchi chiama in questo libro «l’epoca dell’Arte e della Ragione», in cui il pensiero scientifico diventa lo strumento di interfaccia col mondo e l’immagine viene codificata secondo i canoni squisitamente qualitativi della formalità artistica. È la fine di un mondo. La cultura religiosa si ritrova in esilio nella sua stessa epoca, guardata con sospetto e spesso assimilata alle regioni occulte della magia e della credulità. Eppure, la materia simbolica continua a muoversi, nella ‘clandestinità’ della devozione popolare. Compaiono immagini sacre ‘residuali’, spesso considerate irrilevanti, che però riescono ad aprire brecce a quanto era stato lasciato fuori da porte ormai chiuse. Zanchi ricostruisce qui la storia di alcune di queste ‘immagini vive’, prima fra tutte quella del Sacro Cuore, nata attorno alle visioni mistiche di Margherita Maria Alacoque nel Seicento e destinata a diventare vessillo della regalità di Cristo come esperienza tangibile, incarnata nell’umano. E poi le molte immagini miracolose, attive soprattutto dopo il Concilio di Trento, che agiscono come veicolo visivo degli affetti di Dio; le apparizioni mariane tra Ottocento e Novecento con la loro influente iconografia; il ritorno della Sindone di Torino grazie al ‘miracolo’ della fotografia. Storie minime di resistenza, che esprimono un disagio (verso la riduzione dell’immagine a mera funzione rappresentativa) e veicolano un rimosso (la potenza degli affetti come luoghi di un sapere più ampio ed effettuale). Storie che possono illuminare anche spazi della nostra ‘civiltà delle immagini’ piena di ibridi e commistioni, in cui nuove ‘icone’, di tutt’altro stampo e intenzioni, come un tempo tendono a scostarsi dallo spazio socialmente loro prestabilito e a reclamare la loro potenza simbolica divergente. Biografia dell'autoreGiuliano Zanchi (1967), prete di Bergamo dal 1993, licenziato in Teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, è direttore della «Rivista del Clero Italiano» e docente di Teologia presso l’Università Cattolica di Milano. A Bergamo è stato direttore del Museo Diocesano (2008-2019) e ora è direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi. Membro del comitato di redazione della rivista «Arte Cristiana», si occupa di temi ai confini tra estetica e teologia. Tra gli ultimi suoi libri pubblicati con Vita e Pensiero: Il Genio e i Lumi. Estetica teologica e umanesimo europeo in François René de Chateaubriand (2011); Prove tecniche di manutenzione umana. Sul futuro del cristianesimo (2012); L'arte di accendere la luce. Ripensare la Chiesa pensando al mondo (2015); Rimessi in viaggio. Immagini da una Chiesa che verrà (2018); La bellezza complice. Cosmesi come forma del mondo (2020).
Articoli che parlano di Icone dell’esilio:
Giuliano Zanchi a Nembro
(Eventi)
Mercoledì 10 maggio alle 20:30, la presentazione di "Icone dell'esilio" alla Biblioteca Centro Cultura Tullio Carrara.
Zanchi alla Fiera dei Librai a Bergamo
(Eventi)
Venerdì 3 giugno Giuliano Zanchi presenta il libro "Icone dell'esilio" in dialogo con Giovanna Brambilla.
L'icona, finestra dell'Oltre
(L'intervista)
Intervista a Giuliano Zanchi, autore di "Icone dell'esilio. Immagini vive nell'epoca dell'Arte e della Ragione".
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