Parlare di Dio, credere in Gesù
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Questo breve volume, pensato per chi si affaccia per la prima volta sulle questioni trattate dalla teologia cristiana, non cerca la completezza dell’esposizione, ma si limita a esporre alcuni temi di fondo, i primi e quelli essenziali che consentono di farsi un’idea di ciò che la teologia vuole essere, in quanto disciplina in cui il credere, che resta un’esperienza, cerca di qualificarsi nella forma di un sapere. Nel cristianesimo parlare di Dio resta una pretesa insormontabile se non si dà credito all’evento storico determinato dalla storia umana di Gesù Cristo. Non si parla di Dio, senza credere in Gesù. Tutto questo deve fare i conti con le forme che il sentimento religioso ha assunto nella nostra civiltà postsecolare e con il pregiudizio che continua a circondare il credere come atto alternativo alla ragione. Intrecci molto stimolanti, in cui si finisce sempre per chiedersi che cosa sia l’essere umano. Si potrà scoprire così quanto i discorsi della teologia attraversino continuamente le questioni più vitali per l’esperienza di ognuno. Biografia dell'autoreGiuliano Zanchi (1967), prete di Bergamo dal 1993. Licenziato in Teologia fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, è direttore della «Rivista del Clero Italiano», docente di Teologia presso l’Università Cattolica di Milano e direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi. È membro del comitato di redazione della rivista «Arte Cristiana». Si occupa di temi ai confini tra estetica e teologia. Tra i suoi libri più recenti con Vita e Pensiero: Il Genio e i Lumi. Estetica teologica e umanesimo europeo in François René de Chateaubriand, 2011; Prove tecniche di manutenzione umana. Sul futuro del cristianesimo, 2012; La bellezza complice. Cosmesi come forma del mondo, 2020; Icone dell’esilio. Immagini vive nell’epoca dell’Arte e della Ragione, 2022. |
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