Studi di filosofia moderna
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Queste pagine (già raccolte in un primo momento in Studi sulla filosofia dell’età cartesiana, Brescia 1947 e in Indagini di struttura sul gnoseologismo moderno, Brescia 1952, unificate poi in Studi di filosofia moderna, Brescia 1966), rappresentano tuttora un insuperato modello di autentica storiografia filosofica. Su esse Bontadini offrì la giustificazione più rigorosa e completa della persuasione di fondo con la quale si era accostato, nelle sue opere più strettamente teoretiche, al pensiero contemporaneo. Egli riteneva infatti che le pregiudiziali antimetafisiche ancora operanti entro quest’ultimo affondassero le loro radici in un mero presupposto dogmatico, in una opzione del tutto gratuita che era stata compiuta agli inizi della filosofia moderna, allorché si volle ravvisare nell’essere come tale qualcosa di costitutivamente estraneo o inaccessibile alla coscienza e questa venne concepita come se fosse chiusa nel cerchio fatato delle proprie «idee» o «rappresentazioni» e come se fosse condannata ad afferrare solamente il fenomeno e non già la realtà oggettiva, la «cosa in sé». I saggi di cui l’opera si compone mostrano l’efficace presenza di questo «dualismo gnoseologico» in ciascuno dei principali pensatori del periodo che si stende fra Cartesio e Kant. Oltre ai due suddetti filosofi vengono così indagati, in studi pregevolissimi per finezza e penetrazione d’analisi, tutti i grandi maestri del pensiero moderno: Bacone, Malebranche, Spinoza, Hobbes, Locke, Leibniz, Berkeley, Hume.
Biografia dell'autoreGustavo Bontadini (1903-1990) fu nel 1921 fra i primi allievi dell’Università Cattolica, ov’ebbe per per maestri E. Chiocchetti, A. Gemelli, A. Masnovo, F. Olgiati, G. Zamboni e dove si laureò nel 1925 con una tesi sulla La metafisica dell’esperienza. Ebbe ben presto incarichi di insegnamento nella stessa Università e poi in quella di Urbino e nella Statale di Milano. Nel 1949 vinse il concorso per l’ordinariato e fu chiamato alla cattedra di Filosofia teoretica dell’Università di Pavia, da dove nel 1951 fu chiamato per la stessa disciplina nell’Università Cattolica e qui insegnò sino al 1978. Fu membro effettivo dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. |
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