Studi sull'idealismo
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Nell’itinerario speculativo di Bontadini il confronto critico con l’idealismo (in particolare con l’attualismo gentiliano) ha avuto un peso determinante. Sotto il profilo metodologico egli ha sempre affermato la fondamentale validità di questo orientamento filosofico, ed anzi ha considerato tale affermazione come il punto di partenza obbligato per qualsiasi tentativo di riproporre in epoca contemporanea il nucleo di verità contenuto nella metafisica classica. D’altra parte, poiché l’idealismo stesso tende a misconoscere la natura genuinamente metodologica del proprio contributo – consistente essenzialmente nel rifiuto di ogni forma di realismo dogmatico – e a configurarsi come un sistema metafisico di immanenza, il confronto critico che il sostenitore della metafisica classica istituisce con la filosofia idealistica ha al tempo stesso l’intento di condurre quest’ultima verso la sua piena autenticazione.
Apparso per la prima volta nel 1942 ma composto per intero da scritti elaborati anteriormente al celebre passaggio “dall’attualismo al problematicismo” operato da U. Spirito, questo libro si caratterizza rispetto alle successive opere di Bontadini per il tentativo, che in quelle non verrà più ripreso, di ricavare immediatamente l’affermazione della trascendenza dell’Assoluto dal rilevamento delle contraddizioni insite nella pretesa dell’idealismo di valere sul piano ontico e non solo su quello metodologico. Estremamente interessante e suggestiva, la prospettiva di fondo alla quale si ispirano queste pagine risulterà pertanto nuova agli occhi di chi ha costruito la propria conoscenza del pensiero di Bontadini basandosi sui testi dell’età matura.
Biografia dell'autoreGustavo Bontadini (1903-1990) fu nel 1921 fra i primi allievi dell’Università Cattolica, ov’ebbe per per maestri E. Chiocchetti, A. Gemelli, A. Masnovo, F. Olgiati, G. Zamboni e dove si laureò nel 1925 con una tesi sulla La metafisica dell’esperienza. Ebbe ben presto incarichi di insegnamento nella stessa Università e poi in quella di Urbino e nella Statale di Milano. Nel 1949 vinse il concorso per l’ordinariato e fu chiamato alla cattedra di Filosofia teoretica dell’Università di Pavia, da dove nel 1951 fu chiamato per la stessa disciplina nell’Università Cattolica e qui insegnò sino al 1978. Fu membro effettivo dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. |
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