Tomo I-II Conversazioni di metafisica
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Fra tutte le opere di Gustavo Bontadini questa è forse la più idonea ad offrire una veduta sintetica e unitaria del suo complesso itinerario speculativo, situata com’è all’incrocio dei due principali tragitti in cui esso si snoda: il primo, documentato dai lavori apparsi lungo gli anni Quaranta e Cinquanta e consiste nell’individuazione delle linee di fondo della filosofia contemporanea a partire da una attenta ricognizione delle strutture dell’idealismo, considerato specialmente nella sua versione attualistica; il secondo, consistente nel ripensamento e nella “riorganizzazione” del nucleo essenziale della metafisica classica e destinato a raggiungere il suo ultimo approdo in alcune dense pagine di Metafisica e deellenizzazione, pur se rispondente a un programma originariamente delineato nel Saggio di una metafisica dell’esperienza, cioè nell’“opera prima” del filosofo. Gli scritti raccolti in questo libro operano, per la maggior parte, un interessante raccordo tra questi due fondamentali momenti della speculazione bontadiniana, mostrando con accenti vigorosi e originali la validità e l’attualità della metafisica classica di fronte alle critiche e alle istanze più caratteristiche maturate entro il pensiero contemporaneo: il confronto dialogico con le principali correnti in cui questo si esprime è sempre serrato e, insieme, brillante. Alcuni saggi (fra i quali ritroviamo anche i principali documenti della celebre controversia con Emanuele Severino) sono poi più specificamente dedicati a una ricognizione in senso tecnico dell’intima struttura della metafisica difesa dall’Autore. Biografia dell'autoreGustavo Bontadini (1903-1990) fu nel 1921 fra i primi allievi dell’Università Cattolica, ov’ebbe per per maestri E. Chiocchetti, A. Gemelli, A. Masnovo, F. Olgiati, G. Zamboni e dove si laureò nel 1925 con una tesi sulla La metafisica dell’esperienza. Ebbe ben presto incarichi di insegnamento nella stessa Università e poi in quella di Urbino e nella Statale di Milano. Nel 1949 vinse il concorso per l’ordinariato e fu chiamato alla cattedra di Filosofia teoretica dell’Università di Pavia, da dove nel 1951 fu chiamato per la stessa disciplina nell’Università Cattolica e qui insegnò sino al 1978. Fu membro effettivo dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. |
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