Il contratto di lavoro nel diritto positivo italiano
![]()
€ 50,00
Spedito in 3 giorni
|
«Il contratto di lavoro è sorto fin dai tempi in cui l’uomo non bastò più a se stesso pel soddisfacimento dei suoi bisogni e dovette quindi ricorrere all’opera del suo simile per procurarsi ciò che poteva soddisfare i bisogni nuovi. È da questo momento (notiamo per incidenza) che è cominciata la cosiddetta ‘questione sociale’, la quale è stata acuita dalla caratteristica propria della civiltà umana, in cui i bisogni aumentano in proporzione assai maggiore che non accrescano e si perfezionino i mezzi per soddisfarli. Pare perciò anche a noi assurda l’affermazione di qualche moderno sociologo, per cui il contratto di lavoro sarebbe sorto dall’attuale ordinamento industriale. È stato osservato giustamente che quella affermazione può essere vera solo per quella particolare forma che il rapporto locativo ha assunto per le nuove condizioni economiche e sociali sorte dalla grande industria. Del resto avvertiamo fin d’ora che dal punto di vista del nostro diritto positivo questa differenza non si può fare come si può forse fare da un punto di vista sociologico. La grande industria ha avuto per effetto un aggravamento di talune responsabilità degli industriali, e un maggiore intervento dello Stato a protezione degli operai. Ma il contratto di lavoro nella sua essenza, nella sua costruzione giuridica (l’unica cosa che ci interessa in queste pagine) non ha risentito da questo novello elemento che si è aggregato al vecchio ceppo romanistico...»
Biografia dell'autoreLodovico Barassi (Milano, 1873-1961) è stato professore ordinario di Diritto civile e incaricato di Diritto del lavoro nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dal 1928 al 1942, dopo avere insegnato nelle Università di Perugia, Genova e Pavia.La prima cosa che colpisce nell’osservare il Contratto di lavoro nel Diritto positivo italiano (Società editrice libraria, Milano, 1901), dedicato da Lodovico Barassi al padre con affetto e gratitudine, è la mole del volume. Ciò non dovrebbe sorprendere, secondo la tradizione della trattatistica ottocentesca più propensa all’analisi che alla sintesi. Nel caso di specie sono due le circostanze che alimentano lo stupore: la prima è la giovane età dell’autore, appena ventotto anni, la seconda il titolo dell’opera. Il diritto del lavoro prebarassiano, infatti, è formato da brevi scritti e da qualche voce enciclopedica, come quella dello Jannacone del 1898. L’appellativo di fondatore della scienza del diritto del lavoro si giustificherebbe già di per sé, anche se la quantità non è sempre indice di qualità. Più che il titolo «Contratto di lavoro» appare significativa la specificazione «nel Diritto positivo italiano», disciplina che non conosceva né la categoria concettuale, né la normativa in materia. Mario Napoli (Grotteria, 1945) è ordinario di Diritto del lavoro nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Per Vita e Pensiero ha curato: “Costituzione, lavoro, pluralismo sociale” (1998), “L’Intersind dall’interno” (2000), “La nascita del diritto del lavoro. «Il contratto di lavoro» di Lodovico Barassi cent’anni dopo. Novità, influssi, distanze” (2003). |
Chi ha visto questo prodotto ha guardato anche... |
News
24.11.2023
Carlo Casalone a Villa Mirabello
Venerdì 1 dicembre presentazione di "Sapienza e profezia" di Carlo Casalone a Villa Mirabello, a Milano, in onore di Carlo Maria Martini.
30.10.2023
"Sul cosmo" di Aristotele a Macerata
Mercoledì 29 novembre, presentazione del libro “La scienza del divino nel Περὶ κόσμου ps.-aristotelico” di Selene I.S. Brumana all’Università di Macerata.
22.11.2023
Il racconto dell’ancella e la maternità surrogata
Mercoledì 29 novembre il seminario "Il racconto dell’ancella. Tra costrizioni, violenza e maternità surrogata" a cura del CrifipAB con Alessio Musio.
07.11.2023
Dalla Rivista del Clero: la crisi come varco
Per la teologa Marie-Jo Thiel le due crisi, Covid-19 e lo scandalo degli abusi, hanno liberato la parola dei laici per una nuova evangelizzazione.