Stati di pace
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È possibile che la sociologia si impegni a descrivere e comprendere le ragioni morali delle azioni pur mantenendo la propria specificità di disciplina diversa dalla filosofia o dalla teologia? Di ciò è convinto Luc Boltanski nel rivendicare la necessità e il valore di una sociologia ‘morale’.
Dopo essersi occupato a lungo della giustizia e delle sue molteplici espressioni in ‘situazioni di disputa’, si rivolge a una realtà spesso lasciata in ombra dalle teorie dell’azione: gli ‘stati di pace’. Se è vero infatti che le relazioni sociali possono essere occasioni di conflittualità, è altrettanto innegabile che in molti casi l’agire degli individui si svolge in modo pacifico. In particolare, esiste un ‘regime di pace’ nel quale talune persone rinunciano a esercitare quel ‘do ut des’ che è alla base di un’idea retributiva di giustizia. È lo ‘stato’ in cui nessuno può rimpiazzare qualcun altro e la reciprocità delle azioni si sottrae alla sfera del calcolabile: le persone danno di più di quanto esiga in quel momento la situazione. È la logica del dono, del gratuito.
Per spiegare tale sorprendente comportamento, Boltanski riprende dal pensiero cristiano il concetto di agape, ovvero quella tensione tra amore e giustizia che rende possibile un mondo in cui degli esseri in pace siano sottratti all’obbligo di stabilire relazioni di equivalenza. L’agape di cui qui si parla non è quello teologico, fondatore del Regno di Dio – poiché è illusorio pensare a una società in cui l’amore plasmi diffusamente le relazioni. L’uomo, nell’agire concreto della vita, alterna momenti in cui dona per il piacere di dare, chiede giustizia o oscilla tra pace e disputa. Tuttavia, l’agape conserva la propria forza, e la sua presenza nella società degli uomini, per quanto modesta, è tutt’altro che trascurabile: rende ‘interessanti’ e vitali le nostre più ordinarie relazioni, le sospinge in avanti, dando respiro e speranza al vivere quotidiano.
Biografia dell'autoreLuc Boltanski (1940), sociologo tra i più importanti nel panorama internazionale contemporaneo, è Directeur de thése all’École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi e fondatore del GSPM (Groupe de Sociologie Politique et Morale). Tra le sue più recenti pubblicazioni si segnalano Le nouvel esprit du capitalisme (Paris 2000) e La condition foetale (Paris 2004).
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