Magia e invenzione
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Sono qui raccolti 13 studi di Luciano Erba dedicati a Cyrano de Bergerac e altri autori francesi della prima metà del Seicento. Alcuni lavori risalgono ai lontani anni in cui cominciava appena a profilarsi la possibilità di situare in una nuova prospettiva critica i più interessanti scrittori dell’età di Luigi XIII e Anna d’Austria, tradizionalmente considerati personaggi irregolari e grotteschi – si pensi all’immagine vulgata di Cyrano – oppure, a tutto concedere, letterati preclassici. La rivalutazione, se non proprio la scoperta, di tale periodo letterario, diversamente battezzato e ribattezzato per lasciarsi infine classificare – ma fin quando? – come età barocca, ha comportato una sempre più vasta mole di studi orientati in tutte le direzioni, spesso influenzati dalle nuove correnti critiche.
Nei suoi scritti, sia remoti sia recenti, Luciano Erba ha tuttavia preferito continuare a valersi dei collaudati strumenti della ricerca filologica, procedendo lungo un percorso che, pur assecondando le intuizioni critiche, non ha mancato di tener conto dei ‘paletti’ imposti dal rigore scientifico, trovando anzi in questi impensate aperture. La scrittura saggistica dei capitoli non ha nulla di esornativo, ma rende un po’ meno distante il linguaggio imparziale delle date e dei dati, meno pedante, ma non meno meticoloso, il riscontro sui testi o la verifica delle testimonianze. «Amico lettore, gira la pagina: salpa con Cyrano verso gli imperi del Sole e della Luna, sulle orme del Cardano e del gesuita tedesco padre Atanaio Kircher, fra scienza alchemica e retorica barocca - comincia il viaggio a spirale (… spirale … spirare … sperare…) fra le carte di Luciano Erba».
Biografia dell'autoreLuciano Erba (1922-2010) è stato docente universitario di letteratura francese e di letterature comparate all'Università Cattolica di Milano, dove si è laureato con Mario Apollonio. Era stato anche allievo di Contini a Friburgo, dov’era fuggito per non aderire alla Repubblica di Salò, poi correttore al “Corriere della Sera” e corrispondente di un’agenzia americana. Era tornato in Ateneo da assistente nel 1953, quindi incaricato di letteratura francese e, dopo una parentesi negli Usa, ordinario fino al 1997. Per mezzo secolo è stato professore e nello stesso tempo poeta. Da traduttore prediligeva gli autori francesi e resta un modello la sua versione del capolavoro seicentesco di Cyrano de Bergerac. È considerato uno dei maggiori poeti italiani ed europei del secondo Novecento. Tra i premi vinti, il Cittadella (1960), il Carducci (1977), il Viareggio (1980), il Bagutta (1988), il Librex-Montale (1989) e il premio alla carriera del Festival internazionale di poesia civile di Vercelli (2005). È scomparso il 3 agosto 2010 a Milano, all'età di 87 anni. |
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