Pensieri religiosi di Vico Necchi
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Pensieri religiosi. di Vico Necchi
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Anno:
2023
Uomo dalla fede incrollabile, impegnato politicamente e aperto al prossimo, Ludovico Necchi ha saputo coniugare preghie
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Uomo dalla fede incrollabile, impegnato politicamente e aperto al prossimo, Ludovico Necchi ha saputo coniugare preghiera e lavoro. Il perno della sua vita è Gesù Cristo, in cui ha riposto tutta la sua fiducia. Egli è stato veramente lampada per i suoi passi e luce per il suo cammino, soprattutto nei momenti più bui come la morte della madre. In quell’occasione infatti scrive: «In mezzo al mio dolore, oh come ringrazio il Signore per il dono inestimabile della fede!». Fiducia, dunque, è la prima parola che può ben descrivere la personalità del Necchi. Il lettore verrà man mano scoprendo anche un’altra virtù ben radicata in Ludovico: l’umiltà. «Bisogna pertanto riflettere sui propri difetti», dice Necchi, «e farne sincera confessione, è una bella vittoria sull’amor proprio, sull’istintivo egoismo». Egli, dunque, fa di tutto per raggiungere la perfezione non per essere elogiato, ma per dar maggior gloria a Dio. Per lui la vita è un viaggio per cercare risposte alle domande fondamentali: l’essere umano è assetato di assoluto, cioè ha bisogno di sapere da dove venga, chi sia e dove vada. La profondità del pensiero di Necchi continua con alcune riflessioni sul problema del bene, del male e del dolore. «Forse che non ci purifica, nobilita, innalza oltre questa misera terra il dolore?». Questo libro, uscito postumo e qui ripresentato in una nuova edizione, fa comprendere come il messaggio cristiano non sia avulso dalla realtà quotidiana, anzi sia perfettamente legato ad essa e in essa trovi il suo pieno compimento. Biografia dell'autoreLudovico Necchi nasce a Milano il 19 novembre 1876. Rimasto molto presto orfano di padre, viene educato da due zie materne. Studia al Liceo-ginnasio Parini dove incontra Edoardo Gemelli, di cui diventa profondamente amico. Tra il 1902 e il 1903, laureatosi in Medicina, lavora presso l’Ospedale militare di Milano dove ritrova l’amico di studi liceali prima e universitari poi, Edoardo Gemelli. Il 17 luglio 1903, grazie ad alcune conversazioni con giovani frati minori, decide di diventare terziario francescano. Nel 1908 entra nell’Azione Cattolica, dove vi rimane per nove anni. Nel 1914 fonda la rivista «Vita e Pensiero» con Gemelli, ormai diventato padre Agostino, e mons. Francesco Olgiati. Nel 1921, insieme a Gemelli e Armida Barelli, fonda l’Università Cattolica del Sacro Cuore, per la quale accetta di ricoprire la cattedra di Biologia generale. Muore prematuramente il 10 gennaio 1930. A lui Gemelli dedicherà uno dei collegi dell’Università Cattolica, il Ludovicianum. |
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