Praerogativa
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I concetti teologici, o in senso lato religiosi, sono spesso diventati nel corso del tempo categorie politiche, costituendo l’ossatura di quella “teologia politica” che Carl Schmitt aveva delineato, dentro la quale categorie politiche non sono altro che categorie religiose secolarizzate. In età antica poteva peraltro succedere che i fatti religiosi fossero interpretati e declinati secondo categorie politiche, come Erik Peterson ha esemplarmente mostrato nel suo Monoteismo come problema politico. I due procedimenti non sono però in contrapposizione: la società antica era nelle sue basi religiosa e quindi ogni idea o istituzione fondamentali nascevano dalla religione o venivano filtrate attraverso essa, anche la categoria o le istituzioni politiche che a noi sembrano ad essa estranee. Di queste interferenze è un esempio particolarmente significativo il termine latino praerogativa, di cui il volume ripercorre la storia tra le prime manifestazioni scritte e i secoli del tardoantico. Biografia dell'autoreLuigi Franco Pizzolato (1939) è professore emerito di Letteratura cristiana antica all’Università Cattolica di Milano. Si è dedicato soprattutto allo studio degli autori cristiani del sec. IV, in specie latini, con volumi fondamentali su Ambrogio e Agostino. Tra i suoi titoli, ha pubblicato presso Vita e Pensiero Le Confessioni di sant’Agostino: da biografia a confessio (1968); La fondazione dello stile nelle Confessioni di sant’Agostino(1972); La dottrina esegetica di sant’Ambrogio(1978); Studi su Vigilio di Trento (2002); presso Einaudi L’idea di amicizia nel mondo antico classico e cristiano (1993). |
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