Notte di luce e di pietosa bontà
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«Ricevetti la Sua di augurio il giorno del “CorpusDomini”, e fu come una luce buona e calda che mi scese nel cuore oppresso di pena». La corrispondenza epistolare tra madre Margherita Marchi e padre Luigi Maria Tabanelli è un ampio carteggio di direzione spirituale che copre un decennio estremamente carico, nel corso del quale, attorno a suor Margherita, vede la luce la fondazione di una nuova comunità monastica. Nelle lettere assistiamo al travaglio che porta suor Margherita alla separazione dalla congregazione cui apparteneva, e poi all’itinerario della sua difficile vocazione di madre della nuova comunità, fino ai primi tempi dell’approdo a Viboldone. Si tratta di scritti inediti, che offrono l’occasione di entrare nell’atmosfera di un dialogo spirituale di singolare intensità e ricchezza, oltre a una visione indiretta della vita e della cultura ecclesiale del tempo. Biografia degli autoriMargherita Marchi (1901-1956), cresciuta in ambiente agnostico si convertì alla fede cristiana all’età di 17 anni. Personalità dotata di singolari doni di umanità, sensibilità religiosa e genio educativo, è all’origine del rifiorire della vita monastica presso l’antica abbazia di Viboldone, alle porte di Milano. Grazie anche all’amicizia e ai contatti con i monaci di San Girolamo a Roma, con quelli di Montserrat e con l’abate-card. Schuster, diede vita a una comunità monastica femminile senza la separazione delle grate, e tuttavia intensamente dedicata a Dio, assetata di profondità nell’unione con Lui. Seppe sostenere durissime prove per rimanere fedele alla sua intima vocazione, lasciando al gruppo di sorelle raccolte attorno a lei una preziosa testimonianza di fede. Amava ripetere, quasi come un motto: «per quelli che amano Dio, tutto amicamente cospira».
Luigi Maria Tabanelli (1874-1943), entrato giovanissimo nell’Ordine dei Servi di Maria, qui trovò nutrimento al suo intenso sentimento religioso, e solida formazione intellettuale. Mandato a Roma per frequentare gli studi all’università Urbaniana, conseguì a pieni voti la «laurea dottorale in teologia». Insegnò nello studentato del suo Ordine e nel seminario arcivescovile di Bologna per volon-tà dell’arcivescovo mons. Giacomo Della Chiesa. Fu anche eletto priore generale dell’Ordine dei Servi di Maria. Maestro spirituale autorevole, fece proprie le istanze più aperte della riflessione ecclesiale che prelude al Vaticano II, e il carteggio che presentiamo è testimonianza eloquente della sua capacità di coniugare la pietà con la scienza, la delicatezza umana con il rigore del discernimento.
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