Non lamento, ma azione
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€ 28,00
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L’anniversario dei 150 anni dall’unificazione nazionale ha riproposto modi diversi di celebrare o di ripensare la storia italiana. Non sono mancati i tentativi di chi, ancora una volta, ha provato ad alimentare l’epica risorgimentale, con l’obiettivo di rafforzare un sentimento di appartenenza messo in discussione in tante fasi della nostra storia. Altri sono ritornati alla genesi, sofferta, dello Stato nazionale e ai molti problemi che sono riconducibili al processo unitario e alle sue conseguenze di lunga durata. Entrambe le prospettive hanno prodotto, nel tempo, un profluvio di studi e di occasioni di confronto, concorrendo a consolidare interpretazioni persino confliggenti, sintomo di fratture non troppo lontane da quelle post-risorgimentali. E tuttavia, a 150 anni dal processo unitario, è forse venuto il momento di far spazio a prospettive meno dialettiche e divisive, non perché si possano negare i molti nodi problematici che connotano la storia dell’Italia unita, ma perché questa stessa storia è stata via via arricchita da energie positive e propositive, di vario segno e di diversa ispirazione, che sono state capaci di traghettare il paese verso un processo di modernizzazione segnato, sì, da limiti e storture tuttora assai evidenti, che però ha trasformato profondamente la vita di milioni di italiani. Questo volume intende riportare alla luce un settore della storia italiana che ha saputo dare un contributo significativo allo sviluppo culturale, sociale ed economico del paese, sia pure tra limiti e inadeguatezze che ne hanno condizionato l’operosità. I protagonisti sono i cattolici italiani, i quali, a partire dagli anni della presenza nel «paese reale» e sino all’assunzione di responsabilità nelle istituzioni e nella vita politica, hanno saputo influire sui destini nazionali, con apporti più o meno rilevanti alla modernizzazione italiana e al bene comune. Il volume è insomma un’occasione per riconsiderare il contributo di tanti cittadini che, pur essendo spesso all’opposizione rispetto agli esiti del processo unitario, non si sono auto-esclusi né si sono fatti emarginare, fungendo semmai da trave portante della costruzione nazionale. Biografia dell'autoreMaria Bocci è professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Si è occupata di storia della Lombardia, di cattolicesimo sociale, di storia dei movimenti ecclesiali e di storiografia ottonovecentesca. Si è soffermata sul dibattito alimentato dall’intellettualità cattolica in età fascista e nel momento costituente, sul progetto culturale di Agostino Gemelli e sui rapporti fra Università Cattolica e fascismo. Ha collaborato alla progettazione della Storia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per la quale ha scritto L’Università Cattolica nelle carte degli archivi (Vita e Pensiero, Milano 2008) e ha curato Agostino Gemelli e il suo tempo (Vita e Pensiero, Milano 2009) e, con Lorenzo Ornaghi, I patrimoni dell’Università Cattolica (Vita e Pensiero, Milano 2013). Tra i suoi lavori anche alcune monografie: La Casa del Popolo alla Fontana (Milano 1991), Ester Angiolini nella città di Ambrogio (Milano 1992), Oltre lo Stato liberale. Ipotesi su politica e società nel dibattito cattolico tra fascismo e democrazia (Roma 1999), Agostino Gemelli rettore e francescano. Chiesa, regime, democrazia (Brescia 2003). |
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