L' opera teatrale di Joséphin Péladan
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€ 30,00
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Nato nel 1858 da un padre cattolico legittimista e appassionato di misteri esoterici e culture orientali, Joseph-Aimé Péladan raccolse l’eredità culturale paterna coniugandola con l’adesione ai principi estetici del Simbolismo e diede vita a una produzione letteraria imponente e assai varia, oltre che a un’intensa attività di divulgazione artistica. Se l’opera narrativa di Péladan è stata recentemente riscoperta dalla critica, il teatro è stato fino a oggi quasi del tutto ignorato. Eppure è nel teatro che Péladan ha mostrato di avere colto al meglio le direttive della rivoluzione culturale simbolista: la drammaturgia simbolista teorizzò infatti l’abbandono dell’imitazione del reale, della mimesi psicologica del personaggio, della coerenza spazio-temporale del dramma, preconizzando quella che sarà la rivoluzione novecentesca del teatro dell’assurdo. Péladan partecipò a pieno titolo con i suoi drammi a quella ‘rivoluzione’ estetica: sette pièces edite, di cui solo tre rappresentate durante la sua vita, costituiscono un capitolo importante della cultura simbolista e mostrano una consapevolezza teorica e un’elaborazione stilistica degne di essere rivalutate. Penetrati dal fascino antico del mito babilonese, dalla nostalgia per le rappresentazioni misteriche di Eleusi, dall’eco del pensiero esoterico, ma soprattutto dall’estetica simbolista, i sette drammi editi di Péladan realizzano infatti un tentativo di quel teatro totale che anche il successo del dramma wagneriano andava allora diffondendo.
Biografia dell'autoreMarisa Verna (Biella, 1961) si è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è dottore di ricerca in Scienze Linguistiche, Filologiche e Letterarie e attualmente svolge le sue ricerche nel Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Cattolica di Milano. |
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