Perché noir
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Il noir o neo-noir è una cifra dell’immaginario mediale in tutto il mondo. Il volume di Massimo Locatelli intende chiarire cos’è e come si forma un genere cinematografico, quali sono i meccanismi che lo rendono vitale e perché può scomparire, rimanere sotto traccia e ricomparire dopo decenni con nuova forza: proprio l’esempio del noir, comunemente riconosciuto come il più specificamente ‘cinematografico’ tra tutti i generi, è particolarmente efficace e affascinante. Ogni capitolo racconta un momento successivo della sua storia classica nell’età dell’oro hollywoodiana, con specifica attenzione per i titoli cult e per gli attori, i registi, gli scrittori o i direttori della fotografia che più vividamente hanno segnato la nostra memoria: dal guanto nero e travolgente di Rita Hayworth in Gilda, alle mosse maliziose di Ava Gardner ne I gangster; dall’esplosione di Humphrey Bogart ne Il mistero del falco, al capolavoro di Billy Wilder e Raymond Chandler La fiamma del peccato; dall’epopea del B-movie, così vividamente esemplificata da Detour di Edgar G. Ulmer, all’emersione del realismo ne La città nuda di Jules Dassin; dalle paure atomiche di Robert Aldrich (Un bacio e una pistola), alle manie ossessive di Orson Welles (La signora di Shanghai, L’infernale Quinlan); dal deep focus di Gregg Toland, ai magistrali chiaroscuri di Nicholas Musuraca. Ogni tappa serve però al contempo ad approfondire un particolare aspetto o problema storico-teorico: le radici intermediali nella letteratura e nella radiofonia, la peculiarità dello stile, le logiche della narrazione e dell’intertestualità, l’approccio storico-economico al genere, le sue dimensioni sociali e culturali, la ricezione e il consumo, i problemi della categorizzazione e della definizione dei generi – offrendo così infine un panorama ampio e articolato del fenomeno generico, condizione necessaria per la sua comprensione ieri come oggi.
Biografia dell'autoreMassimo Locatelli è ricercatore di cinema, fotografia, televisione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove insegna filmologia e istituzioni di cinema e audiovisivi. Redattore delle riviste specializzate «Bianco&Nero» e «Comunicazioni Sociali», si occupa di storia culturale dell’audiovisivo e di storia delle teorie del cinema. Tra le sue pubblicazioni, Béla Balázs (Berlino 1999) e Figure della modernità nel cinema italiano (1900-1940) (Pisa 2008). Informazioni aggiuntivePrima ristampa: settembre 2013Seconda ristampa: ottobre 2015 Terza ristampa: aprile 2017 Quarta ristampa: novembre 2018 |
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