Diritto, etica e guerra al terrore
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€ 18,00
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La necessità di fronteggiare il terrorismo globale può giustificare comportamenti che disattendono il diritto internazionale umanitario e le Convenzioni siglate a difesa dei diritti dei prigionieri? O la ‘cura’ antiterrorismo si rivela peggiore della ‘malattia’?
Gli attacchi brutali dell’11 settembre 2001 e la conseguente ‘guerra globale al terrore’ dichiarata dall’amministrazione Bush sembrano aver decisamente portato scompiglio in una situazione che, dalla fine della Guerra fredda, andava verso iniziative di promozione dei diritti umani, di protezione dei civili, di limitazione della guerra e dei poteri degli Stati.
Su questi temi, di grande attualità, si incentra l’ultimo lavoro di Matthew Evangelista, politologo americano tra i più celebri a occuparsi degli aspetti normativi della politica internazionale. Il volume intende porsi non come saggio per gli addetti ai lavori, ma piuttosto come prospettiva di approfondimento di temi e argomenti che interessano sia i governi sia la società civile. Questioni cruciali come la difesa della libertà individuale, i diritti dei ‘combattenti nemici’, l’uso della tortura, la guerra preventiva vengono analizzate e discusse nell’ottica dell’evoluzione delle norme e delle leggi che regolano situazioni limite come quella che ci troviamo a vivere. Di fronte a un possibile ruolo egemone degli Stati più influenti, e proprio per questo più toccati dall’emergenza terroristica, in primo luogo gli Stati Uniti, Evangelista apre a un futuro in cui anche altri agenti, ad esempio le organizzazioni non governative, possano entrare in gioco in maniera determinante, riportando la lotta al terrorismo nel solco dell’aderenza agli standard legali ed etici. Un lavoro di straordinaria attualità, che contribuisce al dibattito sulle modalità appropriate per combattere il terrorismo proprio mentre l’amministrazione Obama è alla ricerca di nuove, più efficaci e meno contestate strategie nella ‘War on Terror’. Biografia dell'autoreMatthew Evangelista, uno dei più noti politologi americani, insegna presso il Department of Government della Cornell University. Tra le sue ultime pubblicazioni: Unarmed Forces: The Transnational Movement to End the Cold War (1999), The Chechen Wars: Will Russia Go the Way of the Soviet Union? (2002) e la cura di Partners or Rivals? European-American Relations after Iraq (con V.E. Parsi, Vita e Pensiero 2005), Peace Studies: Critical Concepts in Political Science (2005, 4 voll.) e Democracy and Security: Preferences, Norms and Policy-Making (con H. Mueller e N. Schoernig, 2008). |
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