L'infarto dell'economia mondiale
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Wall Street, settembre 2008: il fallimento della banca Lehman Brothers segna l’inizio della grande crisi, un infarto del cuore del sistema finanziario mondiale. Occorre allora cambiare le cattive pratiche comportamentali e rimettere in salute l'economia... Quarta di copertinaWall Street, settembre 2008: il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers segna l’inizio della grande crisi che in questi anni ha causato tanta sofferenza. Si è trattato di un vero e proprio infarto del cuore del sistema finanziario mondiale. La metafora è semplice e immediata. Nella riflessione di Mauro Magatti, uno dei più importanti sociologi italiani, attento da sempre ai rapporti tra mondo economico e società, la figura dell’infarto diventa strumento efficace per capire la crisi e immaginare una prospettiva per il suo superamento. Come l’infarto si cura in prima battuta con un farmaco salvavita per evitare la morte del paziente, così il collasso del sistema è stato evitato dall’immissione di liquidità da parte degli Stati: un intervento tampone, però, insufficiente a rimuovere le cause. Occorre invece, come nel caso del paziente infartuato, analizzare con lucidità le cattive pratiche comportamentali che hanno portato alla crisi, l’infernale congegno del capitalismo tecno-nichilista che riduce l’uomo a una sorta di ‘macchina desiderante’ mai appagata e mai felice, quel consumatore insaziabile che dovrebbe alimentare una crescita senza fine. Se si vuole evitare lo schianto finale del sistema anche sotto il peso di un’ingestibile infelicità collettiva, vanno individuati, oltre a logiche economiche diverse, nuovi stili di vita, nuovi paradigmi mentali che permettano di recuperare quella relazione tra economia e società, tra efficacia tecnica e sviluppo umano, sistematicamente negata dalla fase che abbiamo alle spalle. Biografia dell'autoreMauro Magatti (1960), sociologo ed economista, è professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tra i suoi libri più recenti: Libertà immaginaria. Le illusioni del capitalismo tecno-nichilista (2009), La grande contrazione. I fallimenti della libertà e le vie del suo riscatto (2012), Una nuova prosperità (2013, con Laura Gherardi), Generativi di tutto il mondo unitevi (2014, con Chiara Giaccardi).
Articoli che parlano di L'infarto dell'economia mondiale:
La crisi come infarto: Magatti in libreria VeP
(Eventi)
Il 9 aprile la Libreria Vita e Pensiero ospita la presentazione del libro di Mauro Magatti con Filippo Battaglia (Sky TG24) e Luigi Campiglio, docente di Politica Economica.
L'infarto dell'economia mondiale
(Novità)
La crisi come infarto: dal colpo al cuore dell'economia nel 2008 alle speranze per il domani, seguendo la cura del sociologo Magatti.
Wall Street, settembre 2008: il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers segna l’inizio della grande crisi che in questi anni ha causato tanta sofferenza. Si è trattato di un vero e proprio infarto del cuore del sistema finanziario mondiale. La metafora è semplice e immediata. Nella riflessione di Mauro Magatti, uno dei più importanti sociologi italiani, attento da sempre ai rapporti tra mondo economico e società, la figura dell’infarto diventa strumento efficace per capire la crisi e immaginare una prospettiva per il suo superamento. Come l’infarto si cura in prima battuta con un farmaco salvavita per evitare la morte del paziente, così il collasso del sistema è stato evitato dall’immissione di liquidità da parte degli Stati: un intervento tampone, però, insufficiente a rimuovere le cause. Occorre invece, come nel caso del paziente infartuato, analizzare con lucidità le cattive pratiche comportamentali che hanno portato alla crisi, l’infernale congegno del capitalismo tecno-nichilista che riduce l’uomo a una sorta di ‘macchina desiderante’ mai appagata e mai felice, quel consumatore insaziabile che dovrebbe alimentare una crescita senza fine. Se si vuole evitare lo schianto finale del sistema anche sotto il peso di un’ingestibile infelicità collettiva, vanno individuati, oltre a logiche economiche diverse, nuovi stili di vita, nuovi paradigmi mentali che permettano di recuperare quella relazione tra economia e società, tra efficacia tecnica e sviluppo umano, sistematicamente negata dalla fase che abbiamo alle spalle. |
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