Eterna giovinezza o fragilità?
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L’aspettativa di vita sta progressivamente aumentando. Certe previsioni di esperti, anche abbastanza recenti, sono state smentite dall’esplodere della rivoluzione demografica tuttora in corso. In un numero del 1990 l’autorevole rivista «Science» indicava gli 85 anni come limite massimo, non superabile, della vita media per l’uomo. Sono bastati 15 anni per andare al di là di questo confine, prima in Giappone e ora anche da noi, almeno per quanto riguarda le donne. Le previsioni dell’OMS ci dicono che presto si arriverà oltre i 90 anni e ci si avvicinerà sempre più ai 100. L’allungamento della durata della vita non ha, tuttavia, coinciso con un prolungamento della giovinezza. Non si è verificato alcun cambiamento nel modo di invecchiare. La fragilità, causa del declino dell’efficienza fisica e della cronicità, accompagna tuttora la maggioranza degli anziani nell’ultima parte del loro cammino.
D’altra parte, sono sempre più numerose, approfondite e interessanti le ricerche riguardanti gli effetti dell’invecchiamento sul nostro organismo. In base ad esse qualcuno pensa di avere già trovato la ‘medicina’ per curare i mali della vecchiaia. In realtà, si tratta di false sirene: quanto più si sa sulla genetica, l’immunità, le cellule staminali, i radicali liberi e altro, tanto più si aprono nuovi vasi di Pandora che ci impediscono di trovare risposte definitive sul perché si invecchia. Diventa perciò difficile saper scegliere, tra le tante, solo quelle ‘verità’ che ci permettano di trovare la via per contrastare la fragilità e garantire una buona efficienza – non l’eternità! – anche nell’ultimo periodo della vita. Questo volume è stato scritto non da un biologo ma da un medico clinico, che ha appunto cercato di trovare, nell’abbondanza della letteratura scientifica attuale, le notizie in grado di darci un quadro chiaro sul problema dell’invecchiare bene. Molto resta da conoscere sul perché si invecchia, ma, grazie anche al contributo di questo libro, sappiamo già a sufficienza per imparare a invecchiare nel miglior modo possibile. Biografia dell'autorePierugo Carbonin, nato a Imola il 22 luglio del 1932, si è laureato in Medicina nel 1956. Assistente presso l’Ospedale Civile di Ostiglia (Mn) dal 1959 al 1961, poi presso la Clinica Medica prima dell’Università di Ferrara e dal 1965 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal 1986 al 2004 è stato professore ordinario di Gerontologia presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica e dal 1999 al 2004 direttore del Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche della stessa Facoltà. È stato direttore del Progetto Strategico sull’Invecchiamento del Consiglio Nazionale delle Ricerche e presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. È autore di 241 pubblicazioni scientifiche censite da PubMed. I suoi principali interessi scientifici hanno riguardato la farmacologia clinica geriatrica, la fisiopatologia del cuore senile e lo studio di modelli di assistenza continuativa per l’anziano fragile. |
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