Il teatro e gli orizzonti del sacro
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In un momento di crisi del teatro, occorre pensare la scena in un luogo delle origini, a cercarvi un supplemento di senso che non aiuti solo a spiegare la genesi del teatro, ma fornisca indicazioni e modelli per una ripresa di iniziativa che protegga il teatro dalla deriva del senso. Le riflessioni qui raccolte e sviluppate nell’arco di tanti anni, muovono dalle grandi matrici rituali del mondo antico, in cui la scena è il luogo dell’apparizione di Dio e poi della sua illustrazione e commento, del confronto col sacro sino al suo occultamento. Le matrici mitico-rituali costituiscono un sistema complesso, che organizza le relazioni sociali, protegge dal divenire della storia e le conferisce un senso. Le forti intenzionalità collettive presenti nelle strutture di festa, sono declinate nel corso del tempo in orizzonti prima religiosi, poi mondani e laici sino alla cancellazione e dispersione in atto nel nostro tempo. La dimensione della comunità è sempre sullo sfondo di questi ragionamenti, sia che riverberi nella condizione sofferta e affascinante dell’attore che si offre al coro come geroglifico vivente, sia che essa si manifesti come origine e fine di ogni rappresentazione nelle singolari traversate della scrittura operate da Dante, Manzoni, Bernanos: è questo un itinerario teatrale tutto mentale che si situa al vertice di un discorso, la cui polarità avversa è testimoniata da Artaud, che riapre il discorso sull’essenza della rappresentazione. La dialettica tra persona e comunità diventa così l’istanza ineludibile di una drammaturgia che cerchi di riprendere il colloquio col sacro, come nella lotta notturna di Giacobbe con l’angelo.
Biografia dell'autoreSisto Dalla Palma è docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università Cattolica di Milano. Alla ricerca e all’attività didattica ha sempre affiancato interessi orientati sulla prassi, in modo da garantire il costante collegamento della riflessione accademica con la ricerca sperimentale e con l’organizzazione culturale. È stato ai vertici di amministrazioni pubbliche e private, tra l’altro come presidente del Piccolo Teatro di Milano, segretario generale della Biennale di Venezia, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, presidente della Fonit Cetra, consociata RAI nel campo delle comunicazioni. È stato direttore del Settore Teatro della Scuola Superiore di Comunicazioni Sociali di Milano e membro del Consiglio Nazionale dello Spettacolo. Ha fondato il CRT - Centro di Ricerca per il Teatro di Milano - di cui è presidente e direttore artistico. Per i tipi di Vita e Pensiero ha pubblicato: La sacra rappresentazione di Lorenzo il Magnifico (1965); e ha curato l’edizione per la scena del Diario di un curato di campagna di Georges Bernanos (1992).
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