Diplomazia senza Stato: Santa Sede e potenze europee
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Annessa Roma al Regno d’Italia, la più antica diplomazia del mondo, quella pontificia, non smise le vesti di attore sulla scena internazionale. All’indomani del Venti Settembre la Santa Sede, nella sua mera qualità di organo di governo centrale della Chiesa universale, continuò non solo a inviare i suoi Nunzi e Delegati Apostolici nel mondo, ma anche a ricevere un Corpo Diplomatico, così rivelando le peculiarità sui generis di una Potenza «morale» – per usare un’espressione di Leone XIII – la cui nativa sovranità d’ordine e di giurisdizione su tutta la Chiesa prescindeva dalla titolarità di un Potere temporale. Ma nella prassi diplomatica essa sfuggì all’isolamento non tanto in virtù della Legge delle Guarentigie unilateralmente emanata dall’Italia, quanto piuttosto per il saldo legame del Papato con l’Austria-Ungheria, erede del Sacro Romano Impero, e con la Francia, ‘figlia primogenita della Chiesa’. Le politiche estere delle due maggiori Potenze cattoliche del momento sono qui osservate nella loro evoluzione – sulla base di fonti archivistiche, anche inedite, sia vaticane, sia austriache e francesi – lungo il corso degli ultimi otto anni di Pio IX e dei pontificati di Leone XIII e di Pio X: sostanzialmente stabile e continuativo il rapporto con la Sede Apostolica nel caso dell’Impero asburgico, protettivo e poi profondamente conflittuale nel caso della Terza Repubblica francese. Di certo, alla cura delle Chiese particolari sparse nel mondo, un nuovo e assai gravoso compito si era intanto aggiunto a carico della diplomazia della Santa Sede, ovvero la restaurazione di un minimo di Potere temporale, quella «grande seccatura» e insieme «cosa sacra» – sono parole di Pio IX – ritenuta dal magistero petrino non indispensabile ma necessaria a presidiare l’indipendenza del Pontefice da qualunque potere civile in funzione della sua missione spirituale. Biografia dell'autoreUmberto Castagnino Berlinghieri ha completato la sua formazione accademica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, conseguendovi il dottorato di ricerca. È ricercatore presso l’Università Europea di Roma, dove insegna Storia delle Relazioni Internazionali. La sua principale linea di ricerca concerne la storia diplomatica dell’età della Restaurazione e le relazioni internazionali della Santa Sede nel XIX e XX secolo. Per Vita e Pensiero ha già pubblicato: Congresso di Vienna e principio di legittimità. La questione del Sovrano Militare Ordine di San Giovanni Gerosolimitano, detto di Malta, Milano 2006. |
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