Come i cinesi divennero gialli
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Nella nostra cultura la convinzione che vi siano diverse razze e che ciascuna di esse sia connotata da un differente colore della pelle è presente come un dato pressoché ovvio: l’idea di una distinzione primigenia delle razze risale nell’immaginario ebraico cristiano e occidentale fin dalle figure primordiali di Sem, Cam e Jafet. In realtà, la netta distinzione per razze delle popolazioni del mondo e la caratterizzazione di esse in forza del colore della pelle sono avvenute relativamente di recente. Il saggio di Walter Demel determina e mette a fuoco questo passaggio storicamente importante per la coscienza europea attraverso la ricognizione di una vicenda esemplare: come i cinesi divennero ‘gialli’.
Dagli inizi del Cinquecento alla fine del Settecento viaggiatori e missionari recatisi in Estremo Oriente relazionano sull’aspetto fisico dei cinesi affermando che essi sono di aspetto e di carnagione molto simili agli europei. Se in Occidente i pregiudizi nei confronti di popoli diversi sono di antica data, le prime formulazioni di vere e proprie teorie della razza risalgono solo alla seconda metà del secolo XVII. Demel ripercorre sinteticamente le posizioni di autori quali Bernier, Buffon, Kant e Linneo, variamente impegnati nello sforzo di creare ciascuno una propria teoria della razza imperniata fra l’altro sul riconoscimento del differente colore della pelle: nella ricostruzione di Demel risulta interessante e significativo il contributo dato dall’Illuminismo al consolidamento del pregiudizio razziale. Dalla convinzione che i cinesi non possano essere del tutto bianchi si passa, durante il secolo XIX, ad attribuire loro il colore giallo. Ma perché il giallo? In quanto intermedio fra il bianco e il marrone, il giallo esprime l’immagine ambivalente della civiltà cinese: per quanto apparisse arretrata nei confronti della coeva civiltà europea, ben difficilmente si poteva negare la sua superiorità rispetto al livello culturale di altri popoli e, in particolare, l’imponenza della sua passata grandezza. Nel contempo il giallo consente di fissare gerarchicamente la posizione dei Cinesi nella mappa delle razze, che pone gli Europei (bianchi) alla sommità e gli Africani (neri) al limite inferiore. «La razza gialla – conclude Demel – non è certamente nata nelle plaghe dell’Asia, ma nelle stanze anguste degli studiosi europei». Biografia dell'autoreWalter Demel è docente di Storia moderna all’Università della Bundeswehr di Monaco di Baviera.Informazioni aggiuntivePrima ristampa: ottobre 2011
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