La persona e i nomi dell'essereè un'opera in due volumi indivisibili, curati da Francesco Botturi, Francesco Totaro e Carmelo Vigna. I volumi raccolgono scritti di vari studiosi in onore di Virgilio Melchiorre. Da questa stessa pagina è possibile acquistare anche i singoli capitoli.
«L’errore del pensiero moderno non è di aver enfatizzato il ‘soggetto’, ma di aver confuso il ‘soggetto’ con la ‘soggettività’. Concepito in maniera idealistica, il soggetto è l’ipostasi di un concetto: l’auto-identificazione sempre rinnovata e temeraria del pensiero cosciente che viene indebitamente trasformata in certezza di una identità necessaria; la relatività della coscienza vissuta, la quale, ad arbitrio, viene caricata di un valore ontologico assoluto...»
Incipit del saggio di Aldo Masullo dedicato al linguaggio e al dolore.
Sospesa tra due estremi, l’iperrealismo dell’interpretazione ‘voluttuosa’ e l’iperspiritualismo dell’esegesi allegorica, spiega il card. Ravasi, l’ermeneutica del Cantico dei Cantici si sta assestando lungo una traiettoria più correttamente e coerentemente simbolica. La costellazione sesso-eros-’ahabah (amore), che funge da asse tematico per il poemetto biblico, permette di illustrare – proprio attraverso l’intima connessione della triade – la prospettiva simbolica entro cui collocare l’esegesi del testo scritturistico.
«Se si tiene un drappo rosso davanti al toro, questi diventa furioso; il filosofo, invece, va su tutte le furie solo che gli si parli del colore in generale». Inizia con questa citazione di Schopenhauer il capitolo di Silvano Petrosino dedicato all'esperienza del colore nella filosofia di Goethe e l'appena citato Schopenhauer.