Intervenendo al Convegno promosso dal Centro di Ateneo per la dottrina sociale della Chiesa dell'Università Cattolica e dal Centro Internazionale degli Amici di Newman, alcuni fra i più autorevoli conoscitori di John Henry Newman, affiancati da studiosi più giovani, hanno ricomposto, in un quadro completo e insieme accessibile, la fisionomia umana e speculativa del filosofo e teologo inglese, vivamente apprezzato anche da Benedetto XVI.
Capace di declinare efficacemente l'esigenza di una fede pensata e vissuta nella prospettiva di un dialogo autentico fra uomini e popoli, quali che siano le loro differenti e molteplici appartenenze, Newman si conferma - soprattutto nello scenario socio-culturale contemporaneo - come una figura paradigmatica di intellettuale e di credente.
«Il segno caratteristico del grande dottore nella Chiesa mi sembra essere quello che egli non insegna solo con il suo pensiero e i suoi discorsi, ma anche con la sua vita, poiché in lui pensiero e vita si compenetrano e si determinano reciprocamente. Se ciò è vero, allora Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli nello stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero».
L'introduzione di Evandro Botto e Hermann Geissler approfondisce il significato dei due eventi che hanno fatto da sfondo al Convegno internazionale su John Henry Newmansvoltosi in Università Cattolica il 26 e 27 marzo 2009: la ricorrenza dei 130 anni dall’ingresso di Newman nel Sacro Collegio e il processo di beatificazione.
Saluto del Magnifico Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Lorenzo Ornaghi ai partecipanti al Convegno del marzo 2009 e ricordo della figura e del pensiero del Venerabile John Henry Newman, a 130 anni dal suo ingresso nel Sacro Collegio cardinalizio.
Ever since his conversion to the Roman communion in 1845, John Henry Newman has been an ambiguous figure for Anglicans. For nearly twenty years, he was an embarrassment for the Church of England, and largely ignored by it. [...] Newman is, nevertheless, a theologian whose work transcends confessional categories.
The secular understanding of conscience, which has affected many Catholics, at least in the secularised West, is that conscience is something that is personal to oneself. [...] Newman restates the traditional Catholic concept of conscience as sovereign but dependent on an external authority: «Conscience is the aboriginal Vicar of Christ, a prophet in its informations, a monarch in its peremptoriness, a priest in its blessings and anathemas, and, even though the eternal priesthood throughout the Church would cease to be, in it the sacerdotal principle would remain and would have a sway».
Hans Urs von Balthasar commented in his "Theo-Logic" that the problem of faith as knowledge can never be resolved without grasping, as Newman did, the unity between theory and ethics, between evidence and decision. This connection between truth and freedom will be an important emphasis in this presentation.
Una ragione debole non giova affatto alla causa della fede che è chiamata a prendersi cura di tutto l’umano dell’uomo in nome del Logos incarnato, Gesù. E in forza del principio di Incarnazione, così caro a Newman, una ragione che nei credenti si sottrae alla luce della fede è mortificata nelle sue stesse potenzialità, chiudendosi a orizzonti cognitivi del reale inaspettati, mentre una fede senza ragione è semplicemente surrettizia, non cristiana, non degna della creatura umana, capax Dei, come hanno insegnato la grande tradizione patristica e la teologia scolastica, ultimamente la fenomenologia e il personalismo cristiano, di cui lo stesso Newman è antesignano. Il rapporto tra fede e ragione non è perciò un problema accademico, quanto piuttosto e anzitutto una questione pratica della speranza annunciata dai credenti in questo mondo e per questo mondo.
La "dottrina delle sviluppo" di Newman contiene alcuni elementi esplosivi anche al giorno d'oggi: stando alla sua tesi, è proprio nella religione che si può riscontrare un chiaro segno di corruzione nel momento in cui essa non segue più lo sviluppo della dottrina e, dunque, rifiuta un cambiamento richiesto.
According to Simon Skinner, to whom we owe this important fresh perspective on the Oxford Movement, Newman’s departure from the Church of England and his conversion to the Church of Rome was followed by political quietude. Political quietude, however, did not mean political indifference.
L’intento di questo contributo è dimostrare che la posizione di Newman rispetto alle sfide del relativismo contemporaneo in materia di religione si può definire ‘relativismo della persona’. Newman, posta la distinzione fra le giustificazioni della credenza e la verità oggetto di fede, sostiene che la fede non può prescindere dalla persona, vero punto archimedeo del suo fi losofare: non c’è fede autentica se non nella vita e nella storia di ogni persona concreta. La certezza oggettiva della verità passa attraverso la certezza soggettiva di ognuno.
Dai "Profili" si può avvertire quanto sia fine e penetrante la capacità di Newman di ricostruire la storia: a motivo della sua cultura del passato, e soprattutto della sua ‘sensibilità’, della sua ‘simpatia’, grazie alla quale entrava in consonanza con le figure e le situazioni che via via la storia gli offriva, soprattutto la storia dei Padri: quei Padri che – per sua stessa confessione – lo fecero cattolico.
Prendendo le mosse da "L’idea di Università", opera composta da J.H. Newman tra il 1852 e il 1858, Graziano Borgonovo delinea la rivoluzionaria concezione di educazione nel pensiero di Newman: formazione dell’uomo e arricchimento della persona non possono verificarsi se non cogliendo l’uni-totalità della persona stessa, nelle diversificate componenti che la costituiscono e nella molteplicità delle relazioni che sa quotidianamente intrattenere.
A metà del 1800 agli occhi di Newman c'era una vera e propria emergenza educativa in Inghilterra, riguardante la visione della persona e dei suoi rapporti con la società e con l’autorità.
Le polemiche circa i rapporti tra la Chiesa Cattolica e le Università statali trovano, nonostante i 150 anni trascorsi, una risposta più che puntuale negli scritti e nell’idea definita e illustrata di università che John Henry Newman raccolse in una prima sintesi nel 1859 al termine della sua Campagna in Irlanda. I "Discourses", le "Lectures" e gli "Essays" di Newman ci aiutano a far luce su tre questioni preliminari: Newman e la scienza, Newman e la letteratura, Newman e la teologia.
It is well known that the Fathers of the Church had a great influence on the thinking of John Henry Cardinal Newman. Newman himself testifies several times that the Fathers made him a Catholic.
The subject that Alessandra Gerolin intend to investigate in her paper is the dialogue between Lord Acton (the famous nineteenth-century English historian, political thinker and mentor of William Ewart Gladstone) and John Henry Newman on the topic of the education of lay people over the decade 1851-1862.
Con i Sermoni Newman svolge tuttora il compito profetico del Battista: insegna ad abbassare l’orgoglio della ragione, a colmare i vuoti che lascia un’affettività effimera, a raddrizzare i passi di coloro che seguono mezze verità e a spianare i cuori resi impervi dal peccato e dalla sua eredità.
Beatissimo Padre, nel momento in cui si conclude la seconda, fruttuosa giornata di lavori del Convegno internazionale “John Henry Newman oggi: logos e dialogo”, tutti i partecipanti desiderano esprimere l’immensa gioia con cui hanno accolto la parola del Sommo Pontefice e porgere i sentimenti di devozione sentita con cui hanno ricevuto la tanto desiderata Benedizione Apostolica...
I send my warmest greetings to the participants in the Newman Conference gathered in Milan. I am sure your time together has served to deepen the bonds of friendship amongst Newman scholars from different countries. I am equally sure the high quality of the papers presented will have served to deepen your understanding of the legacy bequeathed to us by our great English Cardinal.
La vicenda biografica di Newman è come un itinerario pasquale, un cammino difficile e insieme affascinante che lo conduce a raggiungere la luce della verità, la verità tutta intera. Newman sapeva entrare con passione nella storia della Chiesa, nella vita dei santi, nella loro vita interiore.
Biografia degli autori
Evandro Botto è direttore del Centro di Ateneo per la dottrina sociale della Chiesa presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, dov'è professore ordinario di Storia della filosofia e docente di Filosofia politica. I suoi interessi si collocano nell'ambito della Storia della filosofia moderna e contemporanea, con particolare riguardo per i temi antropologici ed eticopolitici. Per Vita e Pensiero ha pubblicato, tra l'altro, Etica sociale e filosofia della politica in Rosmini (1992).
Hermann Geissler, membro della Famiglia spirituale «L'Opera», è direttore del Centro Internazionale degli Amici di Newman a Roma e capo Ufficio presso la Congregazione per la Dottrina della Fede. Nella tesi di dottorato ha trattato il tema Gewissen und Wahrheit bei John Henry Kardinal Newman (2a edizione, 1995), ha curato il volume Conoscere Newman. Introduzione alle opere (2002) e ha pubblicato numerosi articoli sulla vita, la teologia e la spiritualità di Newman.