Metafisica e storia della metafisica
Fondata nel 1982, con la direzione di Adriano Bausola e Virgilio Melchiorre, è la prima collana nata dal Centro di ricerche di metafisica dell'Università Cattolica. Il titolo è programmatico: la problematica metafisica non si capisce se non viene studiata, approfondita e comunicata mediante la storia dei concetti-chiave secondo cui si articola. L'oggetto del pensiero metafisico si comprende nella sua ricchezza solo mediante un guadagno scientifico del suo autochiarimento storico. La collana ospita autori di fama internazionale che in vari modo illustrano e interpretano i due paradigmi di base della metafisica, quello ontologico e quello henologico, con tutte le loro implicanze e conseguenze.
Oggi è diretta da Virgilio Melchiorre.
Oggi è diretta da Virgilio Melchiorre.
Sapere e sperare. Percorso di metafisica

Anno:
2003
Viene qui proposto, in una sequenza di quindici saggi, un percorso di metafisica attento alla riflessione contemporanea e fedele ai capisaldi del pensiero classico. Gli autori di riferimento sono infatti Aristotele, Tommaso, Cartesio, Kant, Blondel, Heidegger, ma anche Lotz, Vattimo, Cacciari, Nabert, Lévinas e Ricoeur. Essendo la filosofia una esperienza spirituale, la prima parte del libro (Problematica) mette l’accento sulla dimensione trascendente del sapere e della libertà. La seconda (Composizione) verifica i limiti di una metafisica dell’essere prettamente epistemologico e propone le modalità di un’altra, che sia attenta alla pratica dei nostri atti umani. La terza parte (Scomposizione) espone le critiche che la tradizione heideggeriana, particolarmente in Italia, ha indirizzato alle metafisiche di ordine sia gnoseologico sia pratico, fino a imbattersi nelle questioni della violenza e della pluralità delle verità. La sezione successiva (Ricomposizione) mostra come la metafisica d’ispirazione trascendentale sia suscettibile di assumere il meglio del tema contemporaneo della ‘differenza’ e di dare così nuovo dinamismo alla metafisica classica. Infine, l’ultima parte (Invocazione) trae dal percorso effettuato gli elementi ragionevoli per affrontare le questioni del male, del perdono e della speranza; sarà a questo punto che le condizioni più specifiche della metafisica dell’autentico atto d’essere potranno venire precisate.
€ 30,00
Dialettica del senso. Percorsi di fenomenologia ontologica

Anno:
2002
Diversi sono i percorsi e diversi i temi che convengono in questo volume: dalla finitudine dell’esistenza all’incontro col sacro, dalla declinazione drammatica del tempo agli argomenti risolutivi della metafisica, dalla concettualità speculativa al linguaggio dell’analogia e della metafora, dall’identità della coscienza religiosa al suo confronto con i moduli più propri del sapere filosofico. Tuttavia la molteplicità dei percorsi obbedisce a un’unica intenzione speculativa, che per se stessa poteva, appunto, dispiegarsi solo per lati e per approcci concentrici. I principi della tradizione classica vengono così a coniugarsi con i metodi che la modernità, da Cartesio a Husserl, ha via via affinato. Ritorna in tal senso l’analisi della vita coscienziale, orizzonte invalicabile in cui si decide del senso stesso dell’essere. Ma proprio risalendo alle condizioni ultime della coscienza, la ricerca di Melchiorre giunge al versante più alto della domanda filosofica, dove la fenomenologia si traduce in metafisica, dove da ultimo si fa presente il richiamo dell’originario, del primo Principio dell’essere. L’asserto del Principio deve poi incrociarsi con la finitudine e con la storicità dei linguaggi: la sua dizione trapassa, infine, nei modi della concettualità analogica o in quelli dell’espressione poetica, nella ricerca dei rigori logici e insieme nel circolo delle letture ermeneutiche. L’incontro col sacro resta dialetticamente teso fra parola e silenzio. Ed è, insieme, sempre approdo e rinvio, contemplazione e distanza.
€ 25,00
I luoghi del comprendere

Anno:
2000
Questo volume raccoglie una serie di contributi offerti nel corso di due seminari dedicati allo studio delle «condizioni del sapere». La ricerca, partita dalla rivisitazione del Perì ermeneias di Aristotele e dalla lettura critica che Husserl ne dà nel corso delle sue Ricerche logiche, mirava a comprendere se la dimensione propria della verità debba raccogliersi solo nel campo del giudizio e dei suoi asserti o se invece non debba trovarsi anche in quei modi del pensare e del dire che Aristotele riteneva «significanti» ma non «apofantici».Se, infatti, la dimensione del pensare e del comprendere definisce l'essere dell'uomo, si deve poi delimitare il luogo del vero e del falso entro un aspetto determinato del pensare e del dire? O i diversi modi propri dell'umano devono essere considerati come modi diversi del pensare, come modi che diversamente dischiudono la verità, e che perciò si danno pur sempre come luogo del vero e del falso? Ma allora qual è il rapporto che deve valere fra i modi del giudizio e quelli, ad esempio, della preghiera o dell'espressione poetica? A queste domande gli autori del volume hanno risposto sia sul piano strettamente teoretico, sia sul piano più propriamente storiografico, rivisitando alcune voci del pensiero filosofico, particolarmente rilevanti per la discussione del tema. L'opera di Aristotele e quella di Husserl e Heidegger sono state variamente rivisitate. Ma la riflessione si è anche dispiegata su quegli spazi della filosofia moderna e contemporanea che, passando per Kant e per Hegel, hanno predisposto le diverse modulazioni della recente fenomenologia trascendentale: rilevanti, fra gli altri, i nomi di Cohen, Natorp, Rickert, Dilthey. Non sono peraltro mancate le opportunità per mettere a confronto e, possibilmente, coniugare le prospettive trascendentali della modernità con quelle care al pensiero scolastico e metafisico.
€ 20,00
L'intellettualismo di san Tommaso

Anno:
2000
La bibliografia intorno a Tommaso è sterminata, ma non sono molti i libri come quello che il lettore ha tra mano. L'ha scritto agli inizi del nostro secolo un giovane gesuita di straordinario talento, purtroppo strappato prestissimo agli studi e poi perito nel dramma della prima guerra mondiale. Come tutti i grandi libri, anche questo ha avuto un influsso rilevante sulle ricerche filosofiche e teologiche del nostro secolo. Autori come H. de Lubac e K. Rahner se ne dichiarano debitori. Ma altri nomi di spicco potrebbero essere citati (H.U. von Balthasar, P. Teilhard de Chardin, E. Gilson...). Il contributo di Rousselot, in effetti, può esser considerato uno dei primi frutti, e dei migliori, di quell'energico rinnovamento degli studi fommasiani che, dopo la Aeterni Patris (1979), ha avuto una storia lunga e complessa ed è ancora in pieno svolgimento. Quale contributo? Una rivendicazione dell'intelligenza come vero nome dell'essere. Alla sequela di Tommaso, Rousselot invita, però, a trattare l'intelligenza come il senso dell'essere, perché è «il senso del divino». Essa è l'impronta del divino in noi e permette il rapporto nostro col divino in sé. In ogni caso, è la facoltà che fa essere in altro. Dove «altro» vale anzitutto come altri, cioè come un'altra soggettività intelligente. Questa, secondo il suo stesso Autore, è «I'idea più importante» del libro.
€ 23,00
Heidegger e le parole dell'origine

Anno:
1997
L'opera di Heidegger comporta una duplice «svolta»: la prima permette al pensiero di impegnarsi nel problema dell'essere come storia; la seconda gli permette di disimpegnarsi da questo problema e di chiudere la storia. Di queste due rotture, la prima, precoce e generalmente abbastanza riconosciuta, è quella della Kehre, la seconda, tardiva e più sottovalutata, è quella dell'Ereignis. Interrogare le parole fondamentali dell'Occidente significa dunque chiarire l'insieme del cammino heideggeriano, facendo risaltare il suo duplice progetto, un progetto che lo conduce, a partire dal cominciamento, sulle tracce dell'origine, e a partire dall'origine, verso l'esperienza di un «altro cominciamento».
€ 30,99
Il debito impensato. Heidegger e l'eredità ebraica

Anno:
1995
Il saggio di Marlène Zarader va certamente annoverato fra le letture più originali e più provocanti di Heidegger. In un libro precedente, Heidegger et les Paroles de l’origine (1986), la Zarader aveva seguito il suo autore sino alle soglie estreme della Grecia, alla ricerca delle tracce dell’originario. Con questa sua seconda monografia l’autrice viene a indicare l’altra sorgente, forse la più essenziale, sebbene non citata e anzi rimossa nell’impensato. La tesi che viene proposta con puntigliosa e lucida determinazione è proprio questa: le figure dell’essere a cui tende, da ultimo, l’approdo heideggeriano ripetono l’eco di una tradizione che, più che greca, è propriamente biblica; ma di questo debito appunto non sembra esserci traccia nelle citazioni di Heidegger. L’analisi così appassionata e così scientificamente precisa della Zarader non ha un valore meramente regionale e anzi dischiude una decisiva considerazione di metodo. In tal senso la stessa critica sul debito heideggeriano non è che un modo di rendere ancor più coerente ed esplicita la lezione del filosofo di Messkirch.
€ 24,00
Analogia entis. Metafisica. La struttura originaria e il ritmo cosmico

Anno:
1995
Erich Przywara (1889-1972), filosofo e teologo tedesco, è stato una delle figure più interessanti nel panorama del pensiero cattolico preconciliare. Questo volume, in edizione rilegata, offre la prima traduzione integrale dell'opera con cui Przywara ha compiuto lo sforzo più intenso per dare una sistemazione teorica organica al proprio principio metafisico.
€ 45,00
Figure del sapere

Anno:
1994
Il volume raccoglie i saggi più significativi redatti dall'Autore negli ultimi dieci anni. Sono scritti di stretto tenore teoretico o ricognizioni storiografiche in luoghi diversi, fra i più emblematici del pensiero contemporaneo. Ricorrono in questo senso, e con ampie analisi, pensatori come Kierkegaard, Maréchal, Maritain, Husserl, Heidegger, Ricoeur. I diversi scritti sono stati mantenuti nella propria autonomia e possono essere letti separatamente. Tuttavia sono anche legati da un comune obiettivo e concorrono ad un unico progetto, quello di coniugare l'antica ricerca della metafisica con il percorso tutto moderno della fenomenologia trascendentale: la grande lezione del pensiero classico all'incontro con una metodologia di stampo husserliano. Così, nella prospettiva che intende il pensiero come pensiero dell'essere e che ad un tempo si volge alle condizioni originarie della coscienza, torna a riproporsi, ma in termini più radicali, rigorosamente critici, la questione dell'Essere: una questione che, per converso, si dischiude nella lettura dei diversi percorsi espressivi della vita intenzionale, ove questa appunto si pieghi alla dizione dell'essere. Con vari approcci vengono in tal modo a delinearsi le diverse figure del sapere, si tratti del sapere filosofico o si tratti del sapere poetico, ove in definitiva torna pur sempre a ricorrere la domanda sul senso.
€ 25,00
Studi di filosofia trascendentale

Anno:
1993
Il tema dell'identità e della differenza, che è fra i più sollecitanti del pensiero contemporaneo e che per molti aspetti costituisce un ritorno sull'antico problema dell'analogia, è stato già affrontato in altri volumi di questa collana (La differenza e l'origine, 1987 e L'Uno e i molti, 1990). Viene ora ripreso in questo volume, con la raccolta dei contributi discussi all'interno di un seminario promosso dal Dipartimento di Filosofia e dal Centro di Metafisica dell'Università Cattolica. Il problema dell'analogia viene così nuovamente considerato, ma con un diverso e forse più decisivo affondo teoretico, all'incrocio dell'antico e del moderno: si trattava infatti di cogliere nell'analogia la chiave di lettura dell'essere, ma per questo si doveva risalire alle costituzioni stesse della conoscenza e dunque al piano delle strutture trascendentali. I contributi offerti in questo volume hanno un carattere tanto storico, quanto teoretico. Una analisi storica, ma anche teoreticamente orientata, è così quella dedicata da V. Melchiorre a Joseph Maréchal, che, com'è noto, nella prima metà del secolo avviò, a Lovanio, un serrato confronto fra trascendentalismo scolastico e trascendentalismo kantiano. Sugli sviluppi della ricerca lovaniense si interrogano poi G. B. Sala, M. Marassi, P. Volonté con tre ampi saggi dedicati rispettivamente all'opera di Bernard Lonergan, di Johannes B. Lotz e di Max Muller, che a titolo diverso possono considerarsi autorevoli rappresentanti della cosiddetta Maréchal-Schule. Da diversi lati viene così rivisitato un importante capitolo del pensiero contemporaneo: siamo appunto al confronto della nozione classica del trascendentale con quella avanzata da Kant. Ed è, al riguardo, pure significativo il confronto di Lotz e soprattutto di Muller con Heidegger. In un'altra direzione, ma sempre all'interno dell'orizzonte trascendentale, vanno i saggi dedicati da J.-F. Courtine a Husserl e da D. Verducci a Max Scheler: nel primo caso l'analogia ritorna come chiave di lettura per l'orizzonte dell'intersoggettività; nel secondo caso viene riletta nel quadro di una possibile metafisica fenomenologica. Dai due lati è ancora in questione la struttura trascendentale della coscienza. Gli altri contributi hanno un andamento più strettamente teoretico e riportano il tema dell'analogia nella prospettiva memoriale della finitezza (U. Perone), nella tensione categoriale del sublime (B. Minozzi) e, infine, nello spazio religioso dell'ispirazione (E. Salmann). Tre diversi sondaggi, che di nuovo mirano alle strutture più profonde della vita coscienziale e che, in tal senso, costituiscono un coronamento emblematico di questa ricerca sull'analogia.
€ 28,00
Spirito nel mondo

Anno:
1989
Edizione rilegata del volume "Spirito nel mondo" di Karl Rahner
€ 38,00
Spirito nel mondo

Anno:
1989
Edizione in brossura del volume "Spirito nel mondo" di Karl Rahner
€ 32,00
La differenza e l'origine

Anno:
1987
I saggi raccolti in questo volume sono nati all'interno di una lunga ricerca seminariale, organizzata - fra la primavera del 1985 e l'autunno del 1986 - dal Dipartimento di Filosofia e dal Centro di Metafisica dell'Università Cattolica. Il tema dell'identità e della differenza o - in termini più dinamici - della differenza e dell'origine, corrisponde ad una rinnovata prospettiva metafisica. Il travaglio del pensiero contemporaneo, dopo la crisi dell'idealismo, ci ha infatti portati a considerare il frammento, la finitezza, la differenza. E tuttavia queste valenze, se chiuse in se stesse, non comportano poi la caduta di ogni domanda sul senso e non finiscono per precipitare nella contraddizione? La domanda non esige però la restaurazione di vecchi schemi: la pura riaffermazione di una unità originaria sembra ormai una risposta sterile o comunque una risposta che da sola non è capace di render conto delle differenze esistenti. Vale in tal senso il rimprovero mosso da Lévinas all'intera tradizione dell'Occidente, che avrebbe concesso il privilegio ontologico alla sola categoria dell'unità, facendo dunque della quantità una categoria superficiale ed estrinseca alla domanda sul senso. Una seria riproposizione della domanda metafisica ci porta così di nuovo sul tema dell'origine e del senso più radicale, ma ad un tempo esige che questa radicalità sia coniugata dall'interno con la differenza, con la molteplicità che ne scaturisce. I saggi raccolti in questo volume, frutto d'incontro fra studiosi di diverse Università, vanno appunto in tal senso. Con una prospettiva teoretica e storica ad un tempo, studiano dapprima la formazione delle categorie, quelle appunto del differente e dell'identico, della differenza e dell'origine. Viene poi indagato il rapporto fra la questione del "principio" e quella delle "essenze": la relazione intrinseca fra ciò che chiamiamo origine e ciò che indichiamo nel proprium delle differenze. In tal senso i nomi di Schelling e di Hegel sono sembrati, fra gli altri, un riferimento obbligato, certamente emblematico e ad essi si è dedicata una particolare attenzione. La tematica identità-differenza ha poi dovuto tradursi nel più preciso riporto della metafisica alla logica e nel rinvio di questa alla storicità del linguaggio: il pensiero contemporaneo costituisce in tal senso un riferimento di grande rilievo, come alcuni saggi di questo volume notano ripetutamente. In tal modo il volume vuol anche essere un serio approccio per una rifondazione del rapporto fra i primi principi e la costituzione di una scienza ermeneutica: occorre che un circolo interpretativo corra finalmente dalla domanda radicale sul senso alla ricca storicità del linguaggio e da questa a quella. Solo per questa via la ricerca metafisica cesserà di sottostare alla tentazione del rifugio e solo per questa via l'universo del discorso culturale potrà salvaguardarsi dalla dispersione e dalla sterilità.
€ 35,00
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